TEL AVIV -Il conflitto israelo-palestinese rischia di riaccendere la violenza in Medioriente. Tra un Iraq in tumulto, le avanzate sunnite e la polveriera siriana, l’affaire in Cisgiordania può innescare la pericolosa scintilla nel cuore dell’area più calda del mondo. I tre giovani ultraortodossi rapiti dalla scuola rabbinica devono tornare a casa, è questo l’urlo di Israele, che durante la notte ha scoccato la sua offensiva contro i rapitori ritenuti dai servizi della terra di Davide appartenenti ad Hamas. Nella notte i soldati israeliani hanno fatto irruzione nel territorio dell’Anp arrestando oltre 100 attivisti di Hamas, tra cui il presidente del Parlamento palestinese, Abdel Aziz Dweik, e altri dirigenti del gruppo militante.
La reazione del presidente palestinese Abu Mazen è arrivata in mattinata, il numero uno dell’Anp ha tentato di distendere la situazione: “entambe le parti dovrebbero astenersi dall’uso della violenza”, ma il premier israeliano Netanyahu ha rilanciato dichiarando: “Mi aspetto un intervento di Mazen per far tornare a casa i ragazzi, i rapitori di Hamas – prosegue Netanyahu nel comunicato ufficiale – sono partiti da aeree che si trovano sotto controllo dell’Anp, e là sono rientrati l’Anp non può non intervenire”. La richiesta del premier israeliano appare più di facciata, il potere di intervento di Mazen su Hamas è pressocchè nullo e il tandem di falchi Rivlin-Netanyahu deve almeno salvare le apparenze prima di un eventuale intervento militare.
Questa notte c’è stato intanto un prologo, oltre mille soldati israeliani sono stati impegnati nell’incursione che ha portato all’arresto dei militanti di Hamas, durante la quale sono stati lanciati quattro raid aerei sulla Striscia di Gaza in risposta al lancio di un razzo lanciato ieri sera verso Israele. Mentre anche a livello istituzionale parte l’attacco ad Hamas, i militanti rinchiusi nelle carceri di Israele hanno infatti visto inasprirsi le condizioni di detenzione.
Sul fronte delle ricerche dei tre ragazzi rapiti Netanyahu questa mattina ha fatto sapere, incontrando le famiglie, che: ” Faremo di tutto per trovare Eyal, Gilad e Naftali, stiamo lavorando sul campo dove abbiamo messo in piedi una massiccia operazione e sforzi ingenti”.
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“Ridateci subito i tre rapiti””