“Il teatro non è un luogo per pochi, e non può essere considerato superfluo, la relazione tra città e teatro è indissolubile, il teatro è il luogo dove la comunità può pensarsi”. Con questo pensiero apre la sua presentazione di “Scena Solidale”, Claudio Longhi il direttore artistico della kermesse teatrale, nata per far rinascere la cultura del teatro nelle zone emiliane colpite dal sisma del 2012. Il 10 luglio al via la terza edizione, promossa da Ert (Emilia Romagna Teatri) il presidente dell’ente regionale, Pietro Valenti, ha ricordato questa mattina nella conferenza di presentazione: “La vera forza di questo progetto è il rapporto con la gente, portare il teatro nelle piazze rafforza il territorio e crea coesione ed aggregazione nella cittadinanza”.
Dello stesso avviso l’assessore alla cultura della regione Alberto Mezzetti: “Il terremoto ha colpito oltre 1600 siti di interesse culturale, i fondi a disposizione sono sufficienti a coprire la metà dei costi, per questo abbiamo dovuto gerarchia di intervento, la precedenza è andata ai luoghi di aggregazione, teatri e biblioteche in primis – ci tiene a puntualizzare Mezzetti – un monumento può aspettare l’aggregazione culturale, che è l’anima dei nostri comuni, no!”. Su questo piano “Scena Solidale” ha contribuito a mantenere vivo il fuoco della cultura, così come le biblioteche itineranti, i teatri tenda sono stati il centro dell’aggregazione culturale nell’area del cratere sismico. Per questo grande risultato l’assessore ha tenuto a ringraziare tutti gli artisti e i grandi nomi, tra gli altri Moni Ovadia, Ivano Marescotti e Ascanio Celestini, che sono intervenuti a titolo gratuito.
Sul tema del finanziamento per la ricostruzione Mezzetti ricorda orgogliosamente che tutti gli interventi di ripristino dei beni culturali sono stati utilizzati fondi ordinari del bilancio regionale, e non fondi ad hoc stanziati in seguito al sisma. Su questo fronte però l’assessore trova una sponda nel direttore Valenti che a chiosa del suo intervento ha invocato fondi ministeriali per promuovere e ripristinare le strutture teatrali ancora inagibili: “Franceschini dovrebbe aiutarci proprio perché nelle zone colpite abbiamo notato un grande interesse per il teatro”.
“Scene Solidali” è pronta a ripartire anche dagli attori emiliani che in questi anni sono stati formati dai laboratori del progetto, e dai progetti nati sul territorio. Le rappresentazioni termineranno il 6 agosto a Bologna, dove in una data storica (la ricorrenza dello sgancio della bomba atomica su Hiroshima) sarà organizzata anche una raccolta fondi di beneficienza per la ricostruzione della scuola elementare di Ishinomaki in Giappone, distrutta dal terremoto nipponico del 2011, e della scuola materna di Montessori di San Felice sul Panaro, costruendo così un ponte di solidarietà tra oriente e occidente.
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Cultura in piazza per ricostruire”