L’occasione è di quelle ghiotte: questa sera la Sala dello Stabat Mater accoglierà il fresco vincitore del Premio Strega 2014 Francesco Piccolo, con il libro Il desiderio di essere come tutti, romanzo-confessione sulla sinistra italiana edito da Einaudi.
Scrittore brillante, Piccolo è anche un raffinato sceneggiatore, legando il suo nome alla realizzazione di alcuni dei più bei film italiani degli ultimi 15 anni: da Ovunque sei di Michele Placido a Giorni e Nuvole di Silvio Soldini, passando per Il Caimano di Nanni Moretti e Il Capitale Umano di Paolo Virzì, Piccolo ha prestato spesso la sua penna al cinema stringendo sodalizi importanti soprattutto con Moretti (sua anche la sceneggiatura del controverso Habemus Papam) e Virzì.
Schivo e riservato, Piccolo ha raggiunto un’improvvisa popolarità con la sua ultima fatica premiata con il riconoscimento letterario più prestigioso, ma in realtà lo scrittore campano ( nato a Caserta 50 anni fa) da quasi trentanni attraversa con ironia e acume il mondo della cultura italiana.
“Scrivo da quando avevo 16 anni – ha dichiarato in una recente intervista. “Ma quelli erano libri bruttissimi”. Tra quei primi scritti e i lavori della maturità, molte cose sono successe nella carriera professionale e artistica dello scrittore, riversate poi nell’ultimo libro : c’è il Pci e il suo rapporto difficile con un padre di destra; Berlinguer (“resta sempre il più grande, non c’è discussione. È un punto di riferimento di politica ancora oggi, proprio per la sua capacità di proporre un’Italia riformista e progressista”) e Bertinotti, con il discorso che cancellò il governo Prodi e spaccò irrimediabilmente la sinistra italiana. C’è il basket, vissuto in prima persona da professionista e poi raccontato per una rivista di sport; finalmente il primo libro (Scrivere è un tic: i segreti degli scrittori) e le collaborazioni con l’Unità e il Venerdì di Repubblica. E il cinema e la televisione, quella buona però, con i testi per Vieni via con me, Quello che (non) ho e i Sanremo di Fabio Fazio.
C’è Caserta, la città che gli ha dato i natali, regalandogli lo sguardo da provinciale con il quale Piccolo guarda all’Italia. E c’è anche Bologna: si, perché tra le sceneggiature firmate da Piccolo c’è anche Paz!, il film di Renato Di Maria ispirato alle opere di Andrea Pazienza e interamente girato sotto le Due Torri. Un film che non è solamente un tributo al grande fumettista, ma anche una dichiarazione d’amore per la città emiliana.
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