ANCONA- C’erano anche temerari che non hanno rinunciato a scattarsi un ‘selfie’ che includesse anche lui tra la cinquantina di curiosi che sostavano per la strada mentre carabinieri e polizia bloccavano Precious Omobogbe, un nigeriano di venticinque anni, che, armato di due machete, ha seminato il terrore nel centro storico di Jesi, minacciando i passanti di morte per quasi due ore.
Inseguito da carabinieri, poliziotti in borghese e vigili urbani, l’uomo è stato bloccato e circondato sui gradini del portico della chiesa di San Pietro Apostolo. Decisiva per il suo arresto l’iniziativa di Mauro Epifani, comandante dell’Arma di Jesi, che si è avventato sul venticinquenne, ricevendone un colpo di lama che lo ha ferito lievemente su un fianco. Altri due militari sono rimasti contusi nella colluttazione con il pregiudicato.
L’aspirante emulo di Kabobo, l’uomo che a colpi di piccone aveva lasciato sull’asfalto di Milano tre vittime nel maggio 2013, aveva collezionato altri quattro arresti tra gennaio e agosto, a Bologna, Pistoia, Fossato di Vico, e Jesi, dove l’11 agosto aveva minacciato con un coltello l’ex compagna e aggredito un carabiniere.
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