ROMA – «Occorre garantire la sicurezza del Papa ovunque, perché temo che possano cercare di colpirlo durante i suoi viaggi o anche a Roma. Ci sono membri dell’Isis che non sono arabi, ma canadesi, americani, francesi, britannici e italiani». Così l’ambasciatore iracheno alla Santa sede Habeeb M.H. Al Sadr ha ribadito il rischio che il Pontefice possa essere nel mirino del Califfato.
«Vogliono chiaramente uccidere il Papa. Non si limitano a una minaccia: in Iraq hanno già violato, o addirittura distrutto, alcuni dei luoghi più sacri dell’islam sciita. Hanno colpito luoghi di culto di Yazidi e cristiani. “Chi non è con noi è contro di noi”, dicono. O ti converti, o sono legittimato ad ammazzarti. E lo fanno davvero: è un genocidio».
Il Vaticano, intanto, esclude minacce concrete contro Papa Bergoglio, che proprio al diplomatico iracheno ha rinnovato il suo proposito di recarsi in visita in Iraq: «Appena posso, quando le condizioni lo permetteranno, verrò».
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