Guaraldi-Tacopina: la trattativa infinita continua. Dopo il lungo incontro di ieri, al Circolo Bononia, stamattina è andato in scena l’atto secondo della telenovela che vede come protagonisti il patron del Bologna e l’avvocato newyorkese, sempre interessato a rilevare il club rossoblu.
Stavolta la cornice è stata l’hotel “I Portici”, ma neanche oggi c’è stata la tanto attesa fumata bianca. “Niente di nuovo, stiamo lavorando. La questione andrà avanti per un po’, non la risolveremo certo oggi”, ha detto Guaraldi, dopo il faccia a faccia con Tacopina. Ieri si era sparsa la voce che il penalista americano avrebbe dato una risposta definitiva entro le 17 di oggi, ma è slittato tutto. L’avvocato statunitense non ha perso il solito ottimismo: “La trattativa va avanti, sta procedendo tutto bene. Non posso entrare nei dettagli, ma stiamo parlando di tutto, anche dell’aumento di capitale”. Queste le parole di Tacopina, prima di volare negli Stati Uniti, dovrebbe tornare a Bologna lunedì.
Ma i dubbi sull’affare restano. Joseph Tacopina (per tutti Joe) dovrebbe tirare fuori circa 40 milioni, 28 solo per ripianare i debiti della disastrosa gestione Guaraldi, 7,5 per l’aumento di capitale e 6 per rilevare l’albergo di Carloforte, impegnato nel 2010 da Sergio Porcedda (un altro personaggio), per evitare il fallimento, e tuttora di proprietà del club. Il 47enne avvocato americano ha più volte sbandierato il suo amore per Bologna, nelle ormai consuete passerelle in città, con tanto di spilletta rossoblu all’occhiello. Tacopina ha promesso l’ottavo scudetto ai tifosi, ma il suo curriculum non depone certo a suo favore, lo sa bene Alfredo Cazzola. Già nel 2008 il penalista voleva acquistare il Bologna, appena promosso in serie A, dopo tre anni di purgatorio in serie cadetta. Anche allora grandi promesse (Champions in tre anni e Scudetto in cinque), e un accordo che sembrava fatto (con tanto di conferenza stampa di presentazione). Due milioni di caparra versata, ma al momento di pagare i 15 milioni necessari per rilevare le quote societarie, Tacopina svanì nel nulla. Un anno dopo l’avvocato vinse la battaglia legale contro Cazzola per la mancata cessione del club rossoblu, facendo tornare negli States 1.750.000 di quei 2 milioni versati come caparra.
Tra quelli che sperano che Tacopina sia il prossimo presidente del Bologna, non c’è sicuramente l’ex patron del Bologna. La scorsa settimana i due si sono quasi incontrati in piazza Santo Stefano: “Chi è Tacopina, allora vado dall’altra parte”.
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Lunedì si torna a trattare”