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Il Tar dà ragione ai residenti
Chiusi cinque dehors nella strada

By Riccardo Rimondi | on 11 settembre 2014 | 0 Comment

petroniLa saga di via Petroni, l’eterna lotta tra residenti e commercianti, si arricchisce fa segnare un ultimo capitolo della sua pluriennale trama. Stavolta a segnare un punto sono i residenti, che hanno vinto il ricorso al Tar contro l’apertura dei dehors. La battaglia de residenti era iniziata ad aprile, contro l’apertura degli spazi esterni di cinque locali. Locali che, in precedenza, erano stati sospesi per dieci giorni per inadempienze rispetto alle ordinanze comunali. Il comitato, sostenuto dal quartiere San Vitale, si schierò contro il permesso dato ai locali. La protesta arrivò al Comune, che però diede parere favorevole. Ora, cinque mesi dopo, i locali dovranno togliere i dehors montati a primavera. “Abbiamo vinto” esulta Giuseppe Sisti, leader dell’associazione ‘Via Petroni e dintorni’. Il Comune di Bologna, prosegue Sisti, è anche stato “condannato a pagarci le spese legali”. I locali colpiti sono cinque: il Bar Balanzone, il Luppulus, il Cucchiaio d’Oro, il il Bar Petroni e il Green River.

La sentenza del Tar, che si basa sui rilievi Arpa che evidenziano un rumore troppo alto negli orari notturni, è stata accolta come una vittoria da tutti i comitati dei residenti delle zone interessate dalla movida bolognese: oltre ai residenti della zona universitaria, il ricorso era stato appoggiato anche dalle associazioni Santo Stefano e Al Crusel. E proprio la seconda, che raccoglie i residenti del Pratello, getta già un’occhiata dalle parti di casa sua: “Situazioni analoghe a quelle di via Petroni sono diffuse in tutta la città, e sicuramente il sindaco Merola è perfettamente informato che i rilievi Arpa sul rumore di via del Pratello evidenziano una situazione paragonabile a quella di via Petroni”.

Infuriati i commercianti, che avevano investito sui dehors dopo il permesso concesso dal Comune, permesso arrivato dopo anni di battaglie portate avanti senza esclusione di colpi. ” Toglierò il mio dehors che mi è costato 12 mila euro, lo metterò in magazzino sperando in tempi migliori – annuncia Massimiliano Bolelli, gestore del Bar Balanzone – ma ora di quello che succede in strada non me ne frega nulla, io non controllo più niente”. La notizia è che per la prima volta Comune e negozianti non sono su due fronti contrapposti: “Stavolta non sono contro il Comune. Spero che tolga l’ordinanza anti-rumore, perché a quel punto il dehors potrebbe esserci. Altrimenti faremo ricorso”, conclude Bolelli. La partita per via Petroni è ben lontana dalla sua fine.

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