MILANO – Traffico in tilt e stivali al polpaccio. Milano è sottacqua e con lei tutto il nord Italia. Notte di nubifragi e allagamenti anche in Veneto, Piemonte e Liguria e le previsioni per le prossime ore non accennano a migliorare. L’allerta meteo prosegue: «Nuvole e temporali anche forti al Nord, un po’ di instabilità al Centro, tempo più stabile al Sud» queste le previsioni per oggi del metereologo Flavio Galbiati. La bomba d’acqua si è abbattuta a macchia di leopardo su tutto il Nord a partire dal tardo pomeriggio di ieri.
I milanesi questa mattina si sono svegliati in uno scenario da città monsonica: a causa delle forti piogge cadute per dodici ore di seguito, 60 mm d’acqua in cinque ore, il fiume Seveso, esondato alle 2 e 50 di notte, ha invaso le vie del quartiere Isola e la zona Niguarda. Le strade allagate della città sono rimaste al buio per ore e le vie più colpite sono state chiuse dai vigili del fuoco al lavoro con le pompe idrovore. Risultato: traffico ingessato, metropolitana bloccata, percorsi del tram e degli autobus deviati. Al momento, secondo l’operatore elettrico A2a, sono ancora 2000 le utenze senza energia elettrica in città. Il servizio dovrebbe essere riattivato nel pomeriggio. Dopo l’emergenza piovono le polemiche: il Comune di Milano ha fatto sapere che dalla Regione non era stato emanato alcun avviso di criticità e che per questo motivo non c’è stato il tempo di aprire i tombini prima dell’esondazione del Seveso. Ma l’affermazione suona più come una scusa. Infatti questa non è certo la prima volta che il Seveso esonda. Dal 1976 ad oggi si contano più di 100 alluvioni, e negli ultimi 4 anni sono state già 14. L’ultima soltanto due settimane fa. Possibile che non si sia fatto nulla per risolvere la situazione?
In Piemonte dalle 20 di ieri sera fino a questa mattina sono stati oltre duecento gli interventi effettuati dai vigili per prosciugare gli edifici allagati e rimuovere gli alberi caduti. I comuni di Rivoli e Pinerolo tra quelli più colpiti. Proprio a Rivoli i vigili del fuoco hanno soccorso un uomo la cui vettura era rimasta sommersa in un sottopasso.
Le notizie dal Veneto non sono migliori. Qui una vera bomba d’acqua è esplosa sul padovano. La pioggia, accompagnata da forti raffiche di vento ha causato la caduta di molti alberi, che hanno rallentato il traffico stradale e ferroviario. Bloccate per ore le linee feroviarie tra Padova e Vicenza e tra Venezia e Treviso. Anche in questo caso sono state più di un centinaio le richieste di intervento per allagamenti di cantine e garage, molti i danni ai tetti delle abitazioni e alle grondaie.
In Liguria il maltempo di questa notte ha costretto due uomini in navigazione verso il porto di La Spezia ad abbandonare la loro imbarcazione. I due erano partiti da Napoli con una barca di 16 metri, nel golfo spezzino il natante ha iniziato ad imbarcare acqua. I due hanno fatto in tempo a lanciare l’allarme prima di indossare il giubbotto di salvataggio e tuffarsi in mare. Una volta messi in salvo dai sommozzatori sono stati ricoverati in ospedale con un principio di ipotermia.
Intanto dalle prime ore dell’alba si contano i danni. I più ingenti sarebbero nel campo dell’agricoltura. Da un primo monitoraggio della Coldiretti sugli effetti della perturbazione, il forte vento ha fatto letteralmente volare tetti e impianti, scoperchiando stalle, mentre per colpa della grandine interi raccolti di mais e soia sono andati distrutti e si teme per il riso seminato precocemente. Le campagne – ha fatto sapere la Coldiretti – si trovano in una fase stagionale delicatissima dalla quale dipendono i risultati e anche le opportunità di lavoro di molte aziende agricole.
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l’incuria umana fa la sua parte”