
Antonio Amoroso (Cisl)
“In un momento di crisi come questo il Prgr (Piano regionale di gestione dei rifiuti) può diventare uno strumento per creare nuovi posti di lavoro”. E’ il coro unanime che proviene da Cgil, Cisl e Uil. L’approvazione del Piano da parte della Regione è prevista entro la fine dell’anno, e secondo Zignani (Uil) le dimissioni di Vasco Errani non bloccheranno l’adozione del Piano, che rimane “un’assoluta priorità”.
Per Melloni (Cgil) il ciclo di gestione dei rifiuti deve avere al centro i processi di “riuso, riciclo e recupero”. “L’obiettivo è arrivare all’80% di differenziata – prosegue Melloni – ok “al porta a porta”, ma bisogna creare nuove professionalità, perché è un sistema rischioso. Se non si organizza bene, le tariffe aumentano”. “Inoltre – conclude il segretario Cgil – bisogna puntare su ricerca, sviluppo e innovazione e non abbassare le tutele dei lavoratori, creando un esercito di precari”.
Secondo Amoroso (Cisl): “Non si può tornare alle municipalizzate, perché le piccole aziende non sarebbero in grado di gestire un ciclo dei rifiuti moderno”. Secondo il segretario Cisl regionale tre devono essere i cardini del sistema di gestione dei rifiuti: “Porta a porta, professionalità e ricerca, perché i rifiuti possono essere un business”. “No a tariffe basse sulle spalle dei lavoratori, sì a un sistema premiale in cui chi inquina meno, paga meno”.
Da Zignani (Uil) arriva una tirata di orecchie ai sindaci che “si sono lasciati andare”, e “non hanno controllato quello che dovevano controllare”. Per il segretario Uil “la troppa esternalizzazione aumenta il rischio di infiltrazioni mafiose”. Poi avverte: “No ad aumenti delle tariffe, ci vuole un controllo per far pagare meno le famiglie più bisognose”. Poi un avvertimento alla Regione: “la vicenda Errani non deve provocare un rinvio, il piano, che nelle impostazioni di base va bene, deve diventare operativo il prima possibile”.
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“Può diventare un business””