Dritti dritti dalle banche della Bce sono pronti a partire, destinazione Bologna, ben 84 milioni di euro ai quali l’istituto di credito Emil Banca aggiungerà altri 16 milioni per un totale di 100 milioni da distribuire sul territorio emiliano.
«Vogliamo sfatare una convinzione diffusa: quella che dice che le banche non fanno prestito, oggi siamo qui per dire che noi non facciamo parte di quel club» è un’entusiasta Daniele Ravaglia a presentare l’ultima iniziativa in ordine di tempo dell’istituto di credito cooperativo emiliano. I 100 milioni di finanziamento in arrivo, infatti verranno impiegati per pompare liquidità nelle casse delle famiglie e delle imprese del territorio che si estende tra Bologna, Ferrara e Modena. Una misura che si innesta nel progetto promosso dalla Bce che ha destinato a tale operazione ben 400 miliardi di euro in due anni allo scopo di stimolare l’economia attraverso il credito che le banche potranno erogare disponendo di nuova liquidità a basso costo.
I nuovi pacchetti di finanziamenti foraggeranno imprese, commercianti, artigiani, cooperative e famiglie, ad eccezione dei mutui casa. Il tasso di prestito al cliente viaggerà in una forbice compresa tra l’1 e il 4,5%. I prestititi potranno essere erogati alle famiglie fino ad un massimo di 75.000 euro per l’acquisto di beni durevoli e la copertura di spese sanitarie e alle imprese senza alcun tetto massimo di investimento, a patto che non presentino richiesta di credito per coprire debiti o per il pagamento delle tredicesime e delle quattordicesime e delle imposte.
Gianpiero Calzolari , presidente Legacoop e Granarolo S.p.a, in rappresentanza dell’Alleanza Cooperative Italiane, saluta positivamente l’iniziativa sicuro che una parte del risultato sia dovuta alla rete che si è creata tra banche locali e piccole medie imprese sul territorio. «Abbiamo capito che bisogna fare un lavoro di squadra – gli fa eco Giancarlo Tonelli, Direttore Generale ConfcommercioAscom Bologna, che prosegue – ma chiedo alle banche e allo stesso Ravaglia di fidarsi ed investire rompendo il tabù del rating delle aziende, anche la Banca d’Italia deve avere più coraggio e abbattere il tabù dell’edilizia da anni nella black list del rating». Anche Giuseppe Cremonesi batte sul tasto dolente dell’edilizia e parla di vero e proprio atto di “ostracismo”: «Per fortuna che non è vero quello che diceva Hegel: di notte non tutte le vacche sono nere, ci sono banche che sfruttano il territorio e altre che lo nutrono e Emil Banca appartiene al secondo gruppo». Poco dopo arriva anche il plauso di Massimo Ferrante che dopo essersi augurato che altre banche locali seguano presto l’esempio di Emil Banca, auspica che gli istituti di credito lavorino anche per dare credito alle imprese da impiegare per pagare i fornitori e per la gestione finanziaria.
Finanziamenti Bce e Emil Banca
100 milioni a famiglie e imprese
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Claudia Balbi
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on 17 settembre 2014
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