ROMA – Torna a crescere l’export italiano verso i Paesi extra-europei. Gli ultimi dati Istat hanno infatti registrato, nel mese di maggio, un aumento congiunturale del 5,7% sul dato di aprile. È il primo rialzo dall’inizio del 2014, ma non basta a reggere il confronto con i numeri dello scorso anno, che superano quelli attuali dell’1,9%. «La sostenuta crescita delle vendite verso i paesi al di là dei confini Ue, estesa a tutti i raggruppamenti principali di beni, è in larga misura spiegata dall’export di beni strumentali, che si attesta al +9,8%», afferma l’Istat.
Sul fronte delle importazioni extra-Ue, invece, i dati mostrano una risalita del 4,8%, che si attesta a livelli positivi anche su base annua (+1,3%). «Un rialzo mensile degli acquisti giustificato esclusivamente dai prodotti energetici, che salgono di 16 punti percentuali, senza i quali le importazioni diminuiscono dello 0,9%», precisa l’Istituto di statistica.
Tornando alle esportazioni, il ribasso tendenziale dell’1,9% – riferito cioè allo stesso periodo dello scorso anno – sarebbe causato da alcune componenti particolarmente variabili (energie e metalli preziosi). In definitiva, la bilancia commerciale ha evidenziato a maggio un surplus di quasi 2,5 miliardi di euro, ma anche in questo caso il dato attuale non supera quello del 2013, in cui si è arrivati a un avanzo di quasi 3 miliardi.
Spostando il focus sulle buste paga degli italiani, a maggio le retribuzioni contrattuali orarie sono salite dell’1,3% su base annua, un decimo di punto in più rispetto ad aprile, quando si è raggiunto il minimo storico. Pur mantenendosi vicini ai livelli più bassi di sempre, continuano comunque a viaggiare ad una velocità maggiore di quella dell’inflazione (+0,5%).
L’Istat sottolinea inoltre che la rilevazione sulle retribuzioni non tiene conto del bonus di 80 euro del governo Renzi, in quanto la ricerca non considera il costo del lavoro.
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verso i Paesi extra-Ue”