ROMA – Ennesima fumata nera alla Consulta. La numero quattordici nonostante il pressing, la settimana scorsa, di Giorgio Napolitano. Ma un’alternativa allo stallo potrebbe non essere lontana. Soprattutto ora che finalmente si è sbloccato l’altro fronte aperto, quello del Csm.
Con Paola Balducci e Pierantonio Zanettin che superano l’asticella dei 567 consensi richiesti per l’elezione nel Consiglio Superiore della magistratura, si concludono positivamente le prove di convergenza tra Pd e Forza Italia alla Camera. Il Patto del Nazareno si compatta dunque sull’elezione, tra gli 8 membri laici, di una vendoliana, ex assessore al Diritto allo studio in Puglia, e di un senatore di Forza Italia, ex Pdl.
Di stamattina la decisione di risolvere il duplice impasse alla Consulta e al Csm, limitando la votazione al solo organo di autogoverno della magistratura. Come dire, facciamo le cose una alla volta. Per questo, dai capigruppo alla Camera e al Senato di tutti i partiti era arrivato l’invito a votare scheda bianca alla Consulta e a rimandare i mal di pancia di questi giorni sulla coppia Violante-Bruno a dopo le nomine al Csm. Indicazioni che i deputati hanno scelto di seguire, visto che le schede bianche sono state 655 su 848 votanti e nessun candidato ha raggiunto il quorum richiesto dei 3/5 dei componenti dell’Assemblea, pari a 570 voti.
Ora che la fronda leghista è stata accontentata con Zanettin al Csm, l’accordo sul tandem Violante-Bruno (rispettivamente in quota a Pd e Forza Italia) si fa più probabile.
Se i pacta sunt servanda, rinunciando a sostenere Pier Luigi Vitali al Csm in favore del candidato veneto voluto dalla Lega, Berlusconi dovrebbe incassare il definitivo appoggio del Carroccio alla Consulta. E quindi spuntarla, la prossima settimana, con Bruno tra i giudici costituzionali.
Il solito do ut des per interrompere la serie di veti incrociati che da settimane tengono vacanti le due poltrone al Palazzo della Consulta. E confermare il Patto del Nazareno.