Una serata come tante altre di questa coda piovosa dell’estate bolognese: improvvisamente l’aria si riempie delle note sincopate e seducenti del tango, accompagnando decine di ballerini nei loro volteggi. Teatro di questa milonga estemporanea i Portici dei Servi, ai piedi dell’omonima Basilica in Via dei Bersaglieri.
Sono le 10.30 di un mercoledì sera a Bologna, e i ragazzi di Tango Illegal si sono appropriati di un pezzetto della città sulle note del ballo più elegante e sensuale. D’altronde il “Tango Illegal” (a dispetto del nome che evoca qualcosa di furtivo) è solo questo: un incontro libero tra appassionati di tango, che si danno appuntamento per danzare lungo le vie delle città.
Basta poco per organizzare questi incontri di tango dal sapore clandestino: un giro di sms e soprattutto di e-mail attraverso una mailing list privata, un passaparola tra pochi tangueri -improvvisati o non – e il gioco è fatto. Una volta stabilito il luogo e l’orario dell’incontro, non è poi difficile dare vita alla milonga da strada: un autoradio o uno stereo e possibilmente una superficie liscia (e allora, cosa di meglio della pavimentazione dei portici bolognesi?). Spesso poi i partecipanti portano qualcosa da bere e da mangiare, per concludere la serata danzante in compagnia, scambiando quattro chiacchiere e facendo amicizia. E per una sera, la buia e piovosa Bologna si può trasformare in un esotico quartiere di Buenos Aires.
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