Qualcuno si starà chiedendo se lo Strichetto sia un lontano cugino del simpatico Tricheco. No, è un tipo di pasta o ‘minestra’ come si usa chiamarlo nella provincia bolognese dove è nato. Casalecchio di Reno, Comune della cinta felsinea, rivendica infatti di aver inventato questa specialità ‘glocal’, in un mondo ormai global. E proprio ieri, è nata la Confranternita dello Strichetto, che con tanto di stemma e disciplinare, intende tutelare la qualità e la tradizione nella preparazione dello stesso. La ricetta originale, promettono i neo adepti dello Strichetto, sarà ricostruita meticolosamente consultando documenti e testimonianze. Solo dopo questa accurata ricerca, la composizione degli elementi, sarà depositata e registrata alla Camera di Commercio di Bologna.
Gli Strichetti, dunque, sono pezzi di pasta più o meno rettangolari che, pizzicati nel centro, si arricciano e formano delle piccole farfalle. Nelle cucine bolognesi venivano fatti per utilizzare i ritagli di pasta fresca rimasta dopo la preparazione dei più blasonati tipi di pasta fresca, quali i tortellini e i tortelloni. Gli Strichetti nascono quindi come un piatto povero e di recupero, che però ha la particolarità del sapore della pasta fresca, dove la morbidezza del bordo contrasta con la parte più dura e consistente al centro. Gli abbinamenti e i condimenti sono molteplici: oltre al tradizionale ragù alla bolognese, lo strichetto per via della sua leggerezza può essere abbinato a condimenti più leggeri – ma non meno gustosi – a base di verdure e pesce. Una pasta fresca quindi molto versatile e in grado di andare incontro alle regole della dieta mediterranea e di una corretta e sana alimentazione.
L’etimologia del nome, deriva dal dialetto popolare bolognese “stricchèr”, che significa stringere. Durante la preparazione della pasta sfoglia, infatti, la forma a farfalla viene realizzata schiacciando con le dita, da qui il nome Strichetto.
Ricetta ‘ufficiosa’
Ingredienti per 5 persone:
2 uova
farina
40 gr parmigiano
noce moscata
Brodo vegetale
Intridete la farina con due uova, grammi 40 di parmigiano grattato fine e l’odore della noce moscata.
Tiratene una sfoglia non tanto sottile e tagliatela con la rotella smerlata in tante striscie larghe un dito e mezzo.
Poi, con la stessa rotella, tagliate queste striscie in isbieco e alla medesima distanza di un dito e mezzo per farne tanti pezzetti in forma di mandorla. Prendeteli uno alla volta e stringete con le dita le quattro punte, due al disopra e due al disotto per formarne come due anellini attaccati insieme. Cuoceteli nel brodo con poca cottura.
Tempo di preparazione: circa 40 minuti
Comunque se non avete voglia o tempo di prepararli in casa, dal 31 maggio al 2 giugno, a Casalecchio di Reno è in programma la ‘festa dei prodotti curiosi’, dove lo Strichetto sarà il protagonista. Nel percorso di degustazione della kermesse enogastronomica, potrete assaggiare questo tipo di pasta, riscoprendo un piatto straordinario e gustoso della tradizione bolognese.
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