Il “Caso Faac” va sempre più somigliando alla fitta trama di un romanzo di John Grisham.
Alle 11.30 di questa mattina, il Procuratore aggiunto di Bologna Valter Giovannini ha sentito, in qualità di testimone, il Professore ordinario di Economia Aziendale dell’Alma Mater Paolo Bastia, nominato custode giudiziario della grande azienda di cancelli automatici dal Tribunale felsineo lo scorso 10 gennaio.
Lo stesso Procuratore ha parlato all’uscita di «ulteriori acquisizioni, utili ai fini delle indagini».
Il quadro che ne emerge riguarda l’ipotesi di abuso d’ufficio della gestione Faac ai danni della Curia, susseguentemente all’esposto inoltrato dalla stessa arcidiocesi bolognese lo scorso marzo.
Al vaglio dell’autorità giudiziaria è soprattutto la questione relativa alla somma di 10 milioni di euro che Bastia ha dovuto attingere dai conti aziendali, previa richiesta al Tribunale, per far fronte alle imposte dirette che gravano sui redditi di capitale dei dividendi Faac posti sotto sequestro dai giudici.
Contestualmente, il Tribunale aveva peraltro autorizzato il pagamento e l’accantonamento di somme per le tasse del prossimo anno. Una situazione del tutto insolita, questa, anche per lo stesso professore, il quale, dopo tre ore abbondanti di deposizione, si è rifiutato di rilasciare dichiarazioni lasciando precipitosamente le stanze della Procura.
Intanto, prosegue l’inchiesta per tentata estorsione alla Curia bolognese a carico dei legali Mauro Barberi, Maurizio Feverati e Alberto Gamberini.
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il custode giudiziario Paolo Bastia”