Cala il sipario su Vasco Errani e lui, atteso per la sua ultima, non si presenta. L’assemblea legislativa, questa mattina, scivola via tra gli interventi dei consiglieri, impegnati a stringere i tempi sull’approvazione di leggi (prima tra tutte quella elettorale che, se discussa entro martedì, permetterebbe di andare al voto ad ottobre con le nuove regole), ma fuori dall’aula, l’interesse è tutto per il presidente dimissionario.
Nel Pd, c’è chi accusa i magistrati di voler «decapitare la classe dirigente», chi si candida per il post-Errani e chi si preoccupa solo di «fare bene il nostro lavoro» come Giuseppe Paruolo che suggerisce di lasciare che la magistratura faccia il suo e «se la chiusura dell’inchiesta “spese pazze” dovesse arrivare contemporaneamente alle primarie, si creerebbe un clima non ottimale, ma non tale da pregiudicare l’esito delle votazioni».
Antonio Mumolo risponde direttamente a Stefano Caliandro che durante la direzione di ieri si era rivolto direttamente a chi è indagato o pensa di poterlo essere in futuro, suggerendo di non presentarsi alle elezioni regionali: «Se diciamo che un avviso di garanzia significhi la fine della carriera politica, Errani avrebbe dovuto dimettersi due anni fa».
Si tira fuori dal dibattito sulla magistratura la presidente dell’Assemblea legislativa, Palma Costi che frena anche sulle voci di una sua possibile candidatura alle primarie: «Ci sono due tipi di aspettative: c’è una legittima aspettativa personale e ci sono delle legittime aspettative dei cittadini e delle imprese. Io, in questo momento particolarmente delicato, ho fatto la scelta di occuparmi delle grandi preoccupazioni che cittadini e imprese hanno rispetto alla vita della regione Emilia Romagna». Insomma, un giro di parole che, di fatto, non è né una conferma né una smentita.
Altra “casa”, stesse faccende da risolvere: «Noi procederemo con il voto on line – dichiara Andrea Defranceschi – saranno gli iscritti del Movimento 5 Stelle che su internet potranno scegliere i loro candidati, guardare i video, conoscere le loro esperienze e ascoltare perché si sono candidati» e tra quei video di presentazione, i fedelissimi di Grillo e co. potranno trovare anche il suo di filmato, dal momento che a domanda diretta, Defranceschi risponde: «Sì penso di sì, mi candiderò».
Sembra non toccarlo il post di Gianroberto Casaleggio sul blog di Grillo nel quale il guru del movimento cita proprio il consigliere regionale con riferimento al divieto di candidarsi per chi ha condanne o è rinviato a giudizio (il capogruppo M5s è coinvolto nell’inchiesta della Procura sulle spese pazze e nel processo della Corte dei Conti sulle interviste tv a pagamento).
Quanto infine alla proposta di Favia di abbandonare il Movimento, fare autocoscienza e passare alla sua lista civica, Defranceschi non ha dubbi: «Sono sirene per le quali non ho bisogno neppure dei tappi di cera. Non voglio essere tirato in mezzo a questi giochetti di candidature e di liste».
Nel frattempo, in aula consiliare l’assemblea legislativa va avanti: «Voteremo contro tutte le proposte di legge presentate in questi giorni in Assemblea legislativa» è la decisione, drastica e definitiva, dell’Idv che esce addirittura dalla maggioranza di centrosinistra. «La formalizzazione delle dimissioni di Errani viene continuamente posticipata e in assemblea sta succedendo di tutto. Con la scusa dell’urgenza – segue il partito – vengono approvate, a colpi di maggioranza, leggi che di urgente non hanno nulla». E tra le parole, trapela anche l’imminente uscita dall’Idv dell’attuale vicepresidente dell’assemblea legislativa, Sandro Mandini, in rotta da tempo con i vertici del partito locale.
AUDIO Palma Costi: “In questo momento penso ai cittadini”
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il Pd non teme la magistratura”