«Spero che schiatti. Sei duro, datti una mossa, muoviti», gli intimava ripetutamente strattonandolo con violenza. E poi schiaffi, insulti e altre vessazioni. È questo il trattamento che un’operatrice socio-sanitaria di trent’anni, M.M., riservava ad alcuni degenti della casa di riposo “Villa del sole” di Castiglione dei Pepoli, in provincia di Bologna.

Da tre giorni la donna, una napoletana di 33 anni, è agli arresti domiciliari, convalidati dal gip Francesca Zavaglia. L’accusa è quella di maltrattamento. Le indagini, partite su iniziativa del Nas, hanno accertato, attraverso testimonianze ritenute attendibili, che gli abusi da parte dell’operatrice si sono verificati a cavallo tra il 2010 e la primavera del 2013. Tra gli ospiti offesi ci sono soprattutto donne e uomini non autosufficienti, in molti casi affetti dai morbi di Parkinson e Alzheimer.

Da quanto emerge nell’ordinanza del gip, i maltrattamenti non sono episodi saltuari, ma «espressione di una condotta di sopraffazione e vessazione sistematica, generata dall’indole violenta della donna e dalla carenza degli elementari requisiti di idoneità allo svolgimento del delicato lavoro di assistenza delle persone anziane e disabili». L’indagata, infatti, aveva avuto in precedenza giornate di sospensione, di cui hanno tenuto conto gli uomini del Nas, che «hanno agito velocemente e con professionalità».

Gli stessi colleghi hanno più volte accusato la donna di essere «una persona violenta, minacciosa e ingiuriosa, che quando perde il controllo diventa ingestibile e non ci pensa due volte ad alzare le mani sugli anziani, augurando loro la morte». In uno dei casi contestati, l’operatrice ha inveito su una 84enne malata di Alzheimer, tirandole i capelli per farla alzare in fretta dal letto. All’indomani, ha confidato l’accaduto a una sua collega, commentando: «Guarda, è come se non fosse successo niente». L’altro ieri è scoppiata in lacrime, vedendo dalla finestra i carabinieri che arrivavano a prenderla.