
Il cargo danese con le armi chimiche ‘Ark Futura’
REGGIO CALABRIA – Stamattina è arrivata nel porto calabrese di Gioia Tauro, la nave da guerra americana Cape Ray dove domani verranno trasferite le armi chimiche sequestrate al regime siriano di Assad. L’arsenale di morte in questo momento si trova a bordo del cargo battente bandiera danese ‘Ark Futura’. Il trasbordo dei 78 container, per un totale di 600 tonnellate di armi chimiche, avverrà domattina alle prime luci dell’alba.
Dopo la vittoria dell’Oscar con la “Grande Bellezza” di Paolo Sorrentino, l’Italia si prepara a ricevere la “Grande Schifezza”. Tre dei settantotto container contengono l’iprite, un gas impiegato nella guerra chimica; meglio conosciuto come ‘gas mostarda’ per il suo odore. L’iprite è liposolubile e penetra in profondità nello spessore della cute, provocando devastanti piaghe. Concentrazioni di 0,15 mg d’iprite per litro d’aria risultano letali in circa dieci minuti; concentrazioni minori producono gravi lesioni, dolorose e di difficile guarigione. La sua azione è lenta (da quattro ad otto ore) ed insidiosa, poiché non si avverte dolore al contatto. È estremamente penetrante ed agisce sulla pelle anche infiltrandosi attraverso gli abiti, il cuoio, la gomma e diversi tessuti anche impermeabili all’acqua.
I restanti 75 container, invece, contengono uno dei precursori del ‘sarin’, un altro letale gas nervino che se utilizzato, è ritenuta una potentissima arma chimica di distruzione di massa. Fu ottenuto per la prima volta alla fine del 1938 da scienziati tedeschi della IG Farben, durante i tentativi di sviluppare sostanze ad azione biocida.
Un carico, dunque, pieno di morte che preoccupa, giustamente, gli abitanti dello scalo portuale di Gioia Tauro e non solo. Quest’operazione ha attirato l’attenzione di tutti i media nazionali e internazionali. Più di 100 gli inviati e le testate accreditate in Prefettura a Reggio Calabria per seguire l’operazione di trasbordo delle armi chimiche. Da Al Jazira alla televisione tedesca Rtl, dalla Tv Svizzera italiana alla Cbs. Tanta è la tensione che il ministro dell’Ambiente in persona si è trasferito ‘armi e bagagli’ per seguire di persona e “Testimoniare l’attenzione del Governo e rassicurare la popolazione – ha dichiarato Gian Luca Galletti – Il nostro Paese sta rispondendo ai trattati internazionali, con un’azione di routine che terminerà in meno di 48 ore”. Una routine che ha scomodato anche una delegazione della Commissione affari esteri e comunitari della Camera, arrivata nel pomeriggio a Reggio Calabria per incontrare le autorità che si occuperanno domattina del cambio nave delle armi chimiche.
A pensarla diversamente, da Galletti e dai parlamentari in missione, è Mimmo Macrì del coordinamento portuali di Gioia Tauro: “ Su questa vicenda c’è stata grande disinformazione da parte delle istituzioni. Questo territorio – aggiunge Macrì – non è pronto a fronteggiare un eventuale incidente all’interno del porto. Peraltro non è chiaro il piano di evacuazione, con buona pace dei foglietti distribuiti alla popolazione e dei manifesti fatti affiggere dai comuni. Nessuno sa cosa potrebbe succedere– conclude il rappresentante dei portuali – nel caso malauguratamente di dovesse verificare un incidente. Le nostre case di San Ferdinando confinano quasi con le recinzioni del della struttura portuale”.
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A Gioia Tauro arriva la Cape Ray”